Eleganza: una parola che tutti usiamo molto spesso, ma a cui ognuno di noi attribuisce un significato un po’ differente. Non va confusa con il gusto, ma nemmeno con la consuetudine, con l’usuale; tantomeno va scambiata per convenzione o ancora per moda. L’eleganza è un concetto a parte, un’attitudine, un atteggiamento che poco o nulla ha a che fare con quanto appena detto.
Quasi ogni stilista — vivente e non — ha dato la sua definizione di eleganza, ne hanno parlato i poeti, i filosofi, ma anche i viveur e le cosiddette icone di stile. Non vogliamo certo elencarle, tantomeno contraddirle, ma visto che lo stile è il nostro lavoro, come non avere un’opinione in merito?
Non c’è dubbio che tra tutte le definizioni sull’eleganza, se dovessimo farne nostra una, sarebbe quella di Giorgio Armani: «L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare».
L’eleganza è un concetto, un modo di essere che è parte integrante della nostra filosofia, e che quindi andiamo a ricercare in tutto quanto faccia parte dell’Atelier; è una guida, ma al tempo stesso l’obiettivo che perseguiamo quotidianamente. Abbiamo già parlato del dettaglio, ma per noi non sono la stessa cosa, non vanno assolutamente confusi: l’eleganza lo precede e il dettaglio la completa.
Per noi, che ci occupiamo della ricerca e dello studio dell’immagine, che forniamo consulenze di stile, che lavoriamo direttamente sulla trasformazione dell’individuo, l’eleganza non può che essere un punto fermo. Che sia un sottobicchiere scelto con cura, una scarpa particolare che va a completare un look total black, un gioiello…o ancora un pezzo d’arredo, la scelta di un colore piuttosto che un altro, la scelta di una parola anziché un’altra. Il portamento, il modo di porsi, il modo di essere: tutto deve essere elegante, tutto deve far sì che la nostra immagine resti impressa nella memoria degli altri e che ognuno si chieda dove l’abbiamo trovata, come l’abbiamo creata.