FESTIVAL DI CANNES

Ci siamo, questa sera prenderà il via la 76° Edizione del Festival di Cannes. Cinema, red carpet, star internazionali…non ci sono molti dubbi: lo stile farà da padrone in questi undici giorni. La kermesse si aprirà con la premiare di Jeanne Du Barry: la favorita del Re, film diretto e interpretato da Maïwenn e che riporta Johnny Depp sulla Croisette.

Il ritorno di Johnny Depp non è l’unico, infatti si tratta di un’edizione affollatissima di divi maschili: da Leonardo Di Caprio a Michael Douglas — che riceverà la Palma d’Oro alla carriera —, da Harrison Ford a Edward Norton. Un palinsesto ricco di star, insomma, scenario che ora come ora è fondamentale per un’industria cinematografica che — al di là di poche eccezioni — fa fatica a riprendersi.

Il presidente della giuria internazionale è lo svedese Ruben Östlund — vincitore dello scorso anno con — e i titoli annunciati rappresentano i migliori disponibili tra Blockbuster e tesori del cinema d’autore.

I titoli in gara — perché alla fine di questo si tratta — sono 21, di cui 3 italiani: erano otto anni che non si vedeva una tripletta sulla Corisette e tra l’altro so tratta di tre registi con altrettante idee di cinema diverse e molto precise. L’italianità in quest’edizione la troveremo anche nella cerimonia: sarà infatti Chiara Mastroianni — figlia dell’indimenticabile Marcello e di Catherine Deneuve —  ad aprire ufficialmente come Madrina la 76° edizione del Festival. La Deneuve — tra l’altro — è ritratta sulla locandina della manifestazione: in bianco e nero mentre era sul set del film La chamade del 1986.

Siamo tutti in trepidante attesa per scoprire a chi verrà assegnata la Palma d’Oro, e il clima di festa non si lascia inquinare dalle polemiche e dalle possibili proteste. Potrebbe saltare la corrente elettrica, potrebbe esserci una protesta in favore dell’Ucraina, ma anche contro il cambiamento climatico, contro la riforma delle pensioni e infine contro la regista Maïwenn — antifemminista. Per quanto le manifestazioni — come ogni anno — siano vietate, tra gli organizzatori si teme il peggio.

Per quanto Cannes in questi giorni sia l’ombelico del mondo, quindi un palcoscenico per chiunque cerchi la ribalta, la missione del Festival è altra. Al centro ci sono il rinsaldarsi dei rapporti con Hollywood e il recupero degli asiatici, che finalmente tornano in massa dopo la pandemia. A Cannes si vuole dimostrare che proprio Cannes è il festival, che è la rassegna fin cui si lanciano nuovi talenti. Insomma, il messaggio è una Cannes come laboratorio culturale dove si accolgono tutte le cinematografie — senza alcun tipo di razzismo o sessismo.

Restiamo in attesa, dunque: tra red carpet, party e proiezioni, sappiamo che non ci sarà da annoiarsi in questi undici giorni del Festival di Cannes.

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