DESIGN WEEK

Aprile ha le sue tradizioni, ed essendo a Milano una di queste è indubbiamente la Design Week. Dal 17 aprile la città si trasformerà in uno show-room, in un museo a cielo aperto e — perché no!? — in una passerella (siamo nella città della moda, no?!). La Design Week, infatti, da sempre attira un pubblico eterogeneo: dagli addetti ai lavori agli appassionati, dai viveur ai curiosi. Ma non solo, infatti è da sempre anche un evento composito: non si tratta solo di design, ma ci sono anche un vasto programma culturale e un ricco calendario di eventi. 

Questa 61° edizione della Design Week ha come tema Laboratorio Futuro, ovvero l’agire in modo sostenibile (sia in ambito sociale, che ambientale ed economico). Il fil rouge di quest’edizione — al di là del tema — sarà il rapporto tra la luce e gli spazi dell’architettura, non a caso dopo quattro anni d’assenza torna alla Design Week Euroluce, il cui layout pone al centro l’uomo e la fruizione degli spazi piuttosto che l’installazione.

Come dicevamo, non solo Design, infatti diverse case di moda parteciperanno all’evento aprendo le porte dei loro spazi per far scoprire al pubblico i loro progetti speciali o delle installazioni concettuali. Vieni a vedere di Gaetano Pesce per Bottega Veneta ne è un esempio lampante. Nella boutique di Via Montenapoleone, infatti, G. Pesce ha realizzato per la casa di moda un’installazione immersiva: una grotta in resina e tessuto costruita all’interno del negozio farà da cornice a una nuova collezione di borse realizzata dalla maison per l’artista.

Interni Magazine ha redatto una lista delle installazioni più instagrammabili, noi vogliamo menzionarne un paio. La prima è Dry days Tropical nights di Agostino Iacurci, che avvolgerà la Torre in Largo Treves. Al di là della spettacolarità dell’installazione e al richiamo alla problematica ambientale, abbiamo deciso di menzionare quest’opera/installazione perché costituirà l’ultima occasione per visitare questo palazzo che presto verrà demolito. L’opera richiama un’oasi che è sia un miraggio scintillante quanto un presagio inquietante di un futuro prossimo: secondo gli esperti — infatti — il cambiamento climatico porterà l’Italia a diventare una zona tropicale con aree desertiche. 

Un’altra installazione che sicuramente non vorremo perderci è quella di Cristina Celestino Clay Court Club al Tennis Club Milano Bonacossa. Si legge che attraverso una semplificazione del linguaggio architettonico esistente, ribaltando la percezione degli spazi interni, si genererà una connessione cromatica con l’esterno. Il plus di quest’installazione è il pop-up restaurant del collettivo di chef We are Ona di Luca Pronzato.

Tante altre — ovviamente — le installazioni da non perdere: come ogni anno pensiamo che l’Università di Milano ci regalerà delle vere e proprie chicche, così come ognuno dei distretti che ospiteranno installazioni ed eventi.

Stay tuned.

 

Abla Barka

Beauty is an attitude

Estee Lauder